Passiflora: una Musa per il caffè botanico

Passiflora caerulea

Torno a scrivere sul blog dopo diverse settimane di silenzio e non con il viaggio botanico che ti avevo promesso (per quello devi soltanto avere un altro po’ di pazienza, arriva). Il motivo di questa pausa te lo ho raccontato nell’ultimo post di maggio, ma poi si è aggiunta anche una leggera crisi d’ispirazione condita con stanchezza diffusa. Ne sto uscendo, eh.

Piano piano riprendo confidenza con il tempo e le cose lasciate in sospeso, sto ritrovando il mio ritmo e anche la voglia di scrivere. Ho ridotto gli impegni di lavoro, ma sto studiando per gli esami di luglio, i bimbi sono a casa da scuola e qualche volta l’organizzazione è un po’ complicata. Però non mollo, anche perché ho una Musa d’eccezione che mi ispira e mi guida. Su Instagram è un po’ che ne parlo, nella newsletter di giugno non ho potuto non inserirla e ho pensato di dedicarle un post anche qui, per fartela conoscere meglio.

Un’amabile strega

Quando dico che il giardino del caffè botanico ha un sacco di storie e segreti da raccontare, lo dico davvero. La sua capacità, e delle piante in genere, di sorprendermi è incredibile, quando meno me lo aspetto ho un’epifania. E questa sulla Passiflora è stata una vera e propria folgorazione.

Fotografavo i suoi fiori e, mentre pensavo a quanto fosse invadente anche se bellissima, un vero problema per le altre piante se non la contengo, ho cominciato a guardarla sotto un’altra luce.  Gli aspetti che da giardiniera ho sempre vissuto come difetti, fino a farmela detestare, se visti dalla prospettiva di Passiflora, sono risorse e adattamenti molto utili alla sua sopravvivenza, affermazione e diffusione. E questo ci sta. C’è da aggiungere un altro motivo del mio rapporto conflittuale con lei: non l’ho piantata io in giardino, la strega è “scappata” da quello della vicina di casa… e si sa che in queste cose vale la proprietà transitiva.

La cosa che mi ha stupito è che cambiare punto di vista mi ha fatto pensare a quanto la Passiflora possa insegnarmi, ispirarmi, fino a diventare una vera e propria Musa. Insomma, da averla in antipatia adesso la amo.

Suona un po’ come guarda il lato positivo delle situazioni e fai dei tui limiti un punto di forza messi insieme, non trovi? E la prima lezione, l’adorabile strega, me la ha fatta una mattina di maggio, per caso, in giardino.

Docente: Passiflora caerulea L.

Questa specie, ormai naturalizzata in molte regioni d’Italia, è originaria dell’America del Sud. Predilige il caldo umido, le posizioni soleggiate e i terreni ben drenati, ma si adatta facilmente e sopporta anche il gelo invernale. Ha un portamento lianoso, con un fusto rampicante che si sostiene aggrappandosi con i suoi viticci e che cresce assai velocemente.

L’aspetto molto interessante è la sua capacità di rapida diffusione che la rende molto competitiva e assai invadente. Si diffonde per via vegetativa, tramite rizoma, e si moltiplica da seme.

Cosa puoi imparare da lei?

Bellezza e passione

Il destino lo porta nel nome: Fiore della passione. Un nome bellissimo che ti ricorda quanto sia importante mettere il cuore in quello che fai. Nel lavoro e nella vita, tutto ha più sapore e riesce meglio se lo fai con passione e amore.

Tenacia e resistenza

La passione da sola non basta. Ci vogliono anche impegno e tenacia. E una certa dose di resistenza. Nei momenti difficili, aggràppati alle tue risorse interiori, come la Passiflora fa con i suo potenti viticci, e non perdere la fiducia nelle tue capacità. La tentazione di mollare è forte, ma tu resisti.

Flessibilità e adattabilità

Ci sono momenti nella vita in cui la capacità di adattamento e la fluidità sono indispensabili per non fermarti di fronte ai cambiamenti repentini di rotta e agli imprevisti. Il fusto flessuoso della Passiflora è capace di insinuarsi tra le altre piante in giardino, per conquistare un posto al sole. Con questo non voglio dire che devi sgomitare per farti valere, ma che a volte è necessario trovare percorsi alternativi, magari più lunghi e tortuosi, per raggiungere i tuoi obiettivi. Non scoraggiarti.

Doppia strategia

Come la Passiflora si riproduce da rizoma e da seme, diversifica la tua strategia. Da un lato diffondi nuovi progetti e idee, come semi, dall’altro proteggi le tue riserve e prenditi cura del cuore di quello che fai, è la fonte della tua energia per crescere e realizzarti.

Un regalo per il caffè botanico

Questo ricamo fiorito di CromoRizoma è il regalo perfetto per tenere sempre a vista nel mio studio la Passiflora e tutto quello che ho imparato da lei.

Ricami fioriti
Un ricamo per il caffè botanico.

Alla prossima

Francesca

La vita al caffè botanico

Nelle ultime settimane la vita scorre in fretta qui al caffè botanico. Il lavoro fuori da questo spazio mi assorbe quasi completamente. E poi c’è tutto il resto, che è tanto ed è anche la parte più importante: bambini, famiglia, casa, studio, imprevisti, situazioni cui far fronte senza farsi troppe domande, perchè il tempo non c’è, pezzi lasciati indietro che diventeranno cocci da ricomporre o da lasciare andare.

La primavera è il periodo più impegnativo per chi si occupa di piante e giardini, ma anche di attività di divulgazione scientifica in Natura e di educazione ambientale nelle scuole. Perché te lo racconto? Perché ci tengo a farti conoscere un pezzetto del mio mondo, perché scrivere del mio lavoro lo rende ancor più concreto e reale e anche perché penso sia giusto spiegarti il motivo della mia discontinuità sul blog e in generale sui canali di comunicazione.

Quando ho cominciato

Quando ho aperto il caffé botanico ero in piena fase di costruzione del mio lavoro, dopo gli anni dedicati alla ricerca universitaria nell’ambito della conservazione della biodiversità vegetale. Parallelamente alla cura di questo spazio, ho seminato idee e progetti, mi sono iscritta a un corso universitario, ho coltivato varie collaborazioni e mi sono messa in gioco, investendo su di me e sulle mie potenzialità. Ho detto sì a tutte le proposte che mi sono capitate perché non si sa mai, eh… mica tutto si realizza. 

La vita vera

E invece sì, i semi germinano, i progetti si concretizzano e io ho scelto. Tutto. Ho detto sì a tutto, ben sapendo che mi sarebbe sfuggito qualche pezzo di mano. Alla perfezione non credo, al massimo impegno sì. Nonostante questo, inevitabilmente, ho ridimensionato le pretese, riarrangiato il piano annuale, rimandato quello che potevo, abbracciato il caos e sono scesa a compromessi, con me stessa e col mondo.

Ho fatto e farò qualcosa con meno precisione e cura, ogni tanto dimentico di aggiornare e consultare l’agenda (con conseguenze più o meno pericolose), non rispetto sempre il piano editoriale, non scrivo con assiduità, delego tanto, rinuncio a momenti preziosi, non sono molto presente e trascuro (tanto, troppo, tutto e tutti), che per me è una cosa orribile, ma ci sono. Quel che resta di me, diciamo.

Abbraccio, piango e rido, accolgo, grido, lascio correre, sorvolo, scappo, faccio l’essenziale e non ci riesco nemmeno sempre. Lavoro tutti i giorni, viaggio molto in macchina, non ho tempo libero e dormo poco. Scelgo. Le priorità cambiano continuamente e sono in equilibrio sul filo. Eppure sento che non potrei fare diversamente. E poi, so che è per poco tempo, stringo i denti e vado avanti.

Ma cosa fai?

Lo so che ti starai chiedendo cosa faccio di preciso. Ecco, in breve, mi prendo cura di un piccolo giardino botanico in un’area protetta e mi occupo, in progetti diversi, di divulgazione scientifica ed educazione ambientale, con laboratori, passeggiate nel bosco e visite guidate. Collaboro anche con altri professionisti ed è molto bello poter condividere una parte del proprio lavoro, avere un fine comune e crescere insieme nello scambio continuo. Di fatica e difficoltà ce ne sono tante, ogni giorno, ma la soddisfazione di fare al meglio quello che mi piace è un bene prezioso.

Stare a contatto stretto con la Natura, far conoscere a grandi e bambini i segreti delle piante, degli ambienti naturali e degli animali che li abitano, studiare ed esplorare, raccogliere e diffondere bellezza e meraviglia sono tutti elementi di quello che è il manifesto del caffè botanico, sono io in definitiva, e realizzarli è realizzare me stessa.

Il caffè botanico lo abbandoni?

Nooooooo. Anche se salto qualche post, se non sono sempre assidua con i social e se la realizzazione di qualche idea sta richiedendo più tempo, il caffè botanico è la mia strada e la tengo ben stretta. Avrà qualche curva in più, una sosta qui e lì, un dosso e una cunetta, ma è il mio percorso e non lo mollo.

Dopo queste righe un po’ personali, che ho sentito il desiderio di condividere, ritorno con un viaggio dal cuore botanico e a parlar di piante, non temere!

La newsletter di maggio sarà puntuale nella tua casella il 22 e su Instagram e Facebook puoi trovare ispirazioni e scatti fioriti.

A presto!

Coltivare, coltivarti

Coltivare coltivarti

Il giardino è un grande maestro di vita e la cosa più bella è poterlo sperimentare ogni giorno, stagione dopo stagione. È una continua opportunità di coltivare, insiema alle piante, anche il tuo tempo e la tua interiorità, di prenderti cura di fiori e sogni, di progetti e futuro.

Coltivare un giardino è tenere viva la speranza, è coltivarti.

Coltivare, coltivarti

In questa meravigliosa primavera, vedere sbocciare i fiori nel giardino del caffè botanico è una gioia, ma anche una soddisfazione. Le rose sono più belle perché me ne sono presa cura, i semi sono diventati piantine perché ho avuto pazienza, ma quello che è più importante è che io stessa sia rifiorita insieme a loro.

Le piante del giardino e il mio impegno nel coltivarle mi hanno dato la possibilità di allenare la pazienza e la determinazione, mi hanno permesso di rafforzare la fiducia in me attraverso i successi, di misurare i miei limiti e imparare dagli sbagli.

Il giardino è un luogo in cui puoi fare esperienza di tutto quello che accade nella vita e nell’animo umano, lo insegna Clarissa Pinkola Estés nel libro Donne che corrono coi lupi e lo puoi sperimentare anche cominciando con pochi vasi sul balcone.

Entrare in contatto con il ciclo vitale delle piante, con lo scorrere del tempo scandito dai cambiamenti stagionali è un modo semplice per entrare in contatto con te e con la tua interiorità. Osservare un seme germinare, vedere le plantule crescere e diventare sempre più grandi, riempirti gli occhi e il cuore con i colori dei fiori sono esercizi preziosi. Puoi migliorare il tuo benessere e condividere l’esperienza anche con i piccoli di casa.

In giardino

Ti lascio qualche suggerimento su quello che non devi trascurare in giardino in questa calda e bella primavera.

Acqua: le temperature aumentano e le piante hanno bisogno di più acqua, perché c’è un aumento di quella che perdono attraverso le foglie con la trasirazione. Le piante in vaso sono quelle cui prestare maggiore attenzione, controlla sempre!

Semi: se hai messo a germinare dei semi, le prime plantule saranno spuntate. Se ne hai tante in un vasetto, per farle crescere bene, è importante diradarle scegliendo quelle più vigorose.

Erbacce: in questo periodo saranno le tue nemiche, cerca di tenerle sotto controllo.

Fiori: recidi i fiori man mano che seccano per prolungare la fioritura e sostieni le tue piante con un’adeguata concimazione.

E poi, goditi la bellezza delle tue piante e del tempo che trascorri facendo giardinaggio. Ogni gesto, fatto con consapevolezza e attenzione, farà bene a te e a loro. Respira e resta in contatto con la Natura  e con te.